martedì 4 novembre 2008

Quarto giorno a Najera

Ieri sera non è stata una serata esaltante, i pellegrini erano pochi e non c'era nessuno con uno spiccato senso dell' umorismo con cui dire un pò di cavolate. Per la maggiore erano pellegrini dallo spiccato senso religioso e così per la prima volta Jose è riuscito a benedire la tavola pensiero che mi aveva esposto sin dal primo giorno ma che non sapeva come attuare non conoscendo le abitudini delle persone che arrivavano. Ieri però si è lanciato nella proposta e vedendo che i 3/4 degli ospiti erano ben felici di pregare prima di mangiare ha lasciato che fossero uno spagnolo e una tedesca a dire la preghiera nelle rispettive lingue. Nonostante io non apprezzi i dogmi religiosi e la chiesa in genere devo dire che le persone molto credenti e praticanti hanno uno spiccato senso di socializzazione e a tavola si scherzava e si rideva in modo frivolo (del tipo che non si è parlato di Rocco Siffredi come l' altro giorno coi tipi spagnoli). Ho contiunuato così ad esercitare il mio spagnolo che migliora costantemente e mi sono anche reso conto che riesco ad avere delle conversazioni anche in francese, aiutandomi coi gesti ovviamente).
Questa mattina mi sono alzato un pò abbattuto perchè il mio ginocchio non mi regala miglioramenti e ho cominciato a pensare che magari ci potesse essere qualcosa di rotto, ho passato la mattinata a parlare con Jose che mi ha fatto vedere le foto del suo cammino e con cui ho discusso di come le persone cambiano durante il cammino.
Quando cominci il cammino per Santiago, soprattutto se è la prima volta, nelle prime tappe sei molto chiuso, non parli quasi mai con nessuno e hai la tendenza a cucinare per te, lavare i tuoi panni e farti gli affari tuoi, insomma fai come quando sei immerso nella tua vita quotidiana. Dopo circa tre o quattro giorni, un pò perchè le persone che incontri sono più o meno le stesse, un pò perchè già da un pò stai seguendo una vita in comunità dividendo la tavola, la camera da letto e la doccia, un pò perchè la tua mente si sta staccando dalle abitudini e dagli stress della vita quotidiana e si sta allineando a quella comunitaria, cominci a socializzare e ad aprirti, cominci a parlare con tutti anche se è la prima volta che li incontri sul cammino. Questo lo ho notato ora che sono da un pò di giorni fermo qui, circa alla settima tappa del cammino. Nelle tappe precedenti quando un pellegrino arrivava consegnava la credenziale, sistemava le sue cose e salutava giusto per educazione (qua in Spagna si saluta sempre non come da noi). Ora invece le persone che arrivano, cominciano già a parlare, si presentano, e socializzano subito. Sicuramente aiuta molto il modo con cui Jose gestisce il rifugio, appena il pellegrino arriva offriamo una cioccolata calda e una brioches. La cena è comunitaria, noi facciamo la spesa, facciamo vedere lo scontrino e diciamo che la spesa si dividerà per il numero di pellegini che intendono mangiare quello che cuciniamo(spendendo comunque al massimo 4 euro per cena e colazione) altrimenti possono andare tranquillamente al ristorante. Questo metodo "obbliga" le persone a conoscersi e trovandosi alla stessa tavola a parlare tra loro, soprattuto grazie a Jose che traduce in tutte le lingue!
Non è ancora capitato che qualcuno rifiutasse l' invito.
E questo è fantastico..
Veramente ragazzi, qui le cose sono diverse, nel cammino le persone si comportano più umanamente, arrivano stanchi dopo magari 30 Km di cammino ma sono allegre e si respira un' aria serena.
A parte questa parentesi,
dopo avere parlato con Jose un paio di ore gli chiedo di portarmi dal medico nuovamente e mentre usciamo arriva una pellegrina anche lei con una tendinite e cosi andiamo dal medico tutti assieme, lui ci lascia in ospedale e intanto va a fare la spesa. All' ospedale il medico non c'è e dobbiamo aspettare le 15,00.
Nell' attesa pratico il mio spagnolo con questa ragazza parlando più di un' ora e capisco tutto e pure lei capisce quel che dico io. Ovviamente mi rendo conto che le mie parole e le mie frasi sono molto approssimative ma alla fine riesco a farmi capire e a capire. La tipa si complimenta con me e mi consiglia di guardarmi un pò di film spagnoli coi sottotitoli in italiano.
Quando torna Jose salendo in macchina mi rendo conto che il ginocchio non mi duole più e questo proprio non me lo spiego. Non sento più dolore nel piegare la gamba e camminare.
Ovviamente mi sento insicuro ad appoggiarmi ma cmq riesco a praticare tutti i movimenti necessari per compiere un passo. Sento comunque il ginocchio debole, molto intorpidito, penso sia dovuto al fatto che non lo uso da 5 giorni e il muscolo magari si sia un pò atrofizzato. Ho deciso quindi di contiunuare a curarmi, e domani farò un bel giro per il paese ovviamente senza zaino per scaldare e riattivare il muscolo e se sento che tutto va bene dopodomani mi metterò in cammino!
Nel frattempo sono arrivati altri pellegrini, solo 6, di cui una tipa esageratamente espansiva, una francese, che mi sta un pò addosso ma che non "me gusta" e sto cercando di farglielo capire!
Stasera si mangia minestrone di verdure con lenticchie e riso, mamma mia non vedo l'ora!
Ragazzi vi saluto so che non è stato un post esaltante ma del resto negli ultimi giorni non c'è molto da raccontare, molte emozioni, sì, ma sinceramente bisognerebbe essere qui e viverle per poter capire. Raccontarle è impossibile!
Comunque in generale quello che più mi emoziona è il senso di fraternità e amicizia che si sviluppa tra le persone. Qui gli sconosciuti diventano amici in meno di 5 minuti e questo dal mio punto di vista è fantastico, strepitoso!
Ciao a tutti spero presto di potervi nuovamente raccontare nuovi paesaggi e nuove situazioni..

1 commento:

rudy ha detto...

quando torni in italy 20 koreani hanno esposto querela..